SNOWFLAKE / TRANSMUTATIO - GIACOMO GUERRINI e SILVIA SERENARI - DOMENICA 25 FEBBRAIO

Lo Studio Elisi apre per l’intera giornata di domenica 25 febbraio per presentare SNOWFLAKE/TRASMUTATIO (Fiocco di neve/Trasmutazione), operazione multimediale –fotografia, musica, video – di GIACOMO GUERRINI e SILVIA SERENARI. 

Ambedue gli artisti utilizzano l’immagine di un elemento naturale infinitamente piccolo, qual è appunto un fiocco di neve, sottoponendola a metamorfosi visiva e sonora, mostrando così l’aspetto instabile del mondo naturale, della vita.


Snowflake/Transmutatio

Testo di Anna Rita Chiocca

In “Piccola storia della fotografia” (1931) Walter Benjamin scrive che << Caratteristiche strutturali, tessuti cellulari di cui la tecnica e la medicina sono solite occuparsi: tutto ciò è in origine più affine all’apparecchio fotografico di quanto non lo sia un paesaggio suggestivo o un ritratto pieno di sentimento .>>   
Negli anni in cui Benjamin scrive, alcuni pionieri della fotografia si spingono verso << mondi visivi che dimorano nel microscopio >> e aprono se stessi alla << grande esperienza misteriosa >> .

Lo statunitense Wilson Alwyn Bentley (1865-1931), pioniere della fotografia scientifica, dal 1885 per quarant’anni fotografa, con l’ausilio di un microscopio, oltre 5000 cristalli di ghiaccio che costituiscono i fiocchi di neve. Uno scultore tedesco, Karl Blossfeldt (1865-1932) inserisce nell’apparecchio fotografico lenti capaci di ingrandire almeno di 30 volte le dimensioni reali. Realizza migliaia di immagini di piante, influenzando inevitabilmente numerosi artisti.

Come è evidente da queste testimonianze storiche, più di ogni altra invenzione moderna, la fotografia ha permesso all’umanità di fare esperienza del provvisorio, ha potuto condurci al cospetto dell’infinitamente piccolo, dell’instabile, del precario, fermare la transitorietà della vita in un’immagine e negarne la corruttibilità. Sappiamo che del passaggio di ciascuna forma di vita non rimarrà che un ricordo, la fotografia ha la peculiarità di racchiudere della vita, anche la più piccola, la più instabile, l’essenza.

Penso di aver individuato in quest’essenza il fondamento di Snowflake / Transmutatio di Giacomo Guerrini e Silvia Serenari che pur partendo da caratteristiche differenti utilizzano l’immagine di un elemento naturale e lo sottopongono a metamorfosi visiva e sonora, mostrando così l’aspetto instabile del mondo naturale, della vita. 

Guerrini a partire dall’immagine di un innocuo cristallo di neve seguendo asimmetria e bordi sfrangiati, dove disastro e morte sono un’opzione, rivela l’aspetto volubile della natura. Serenari a partire dalla trasmutazione di una forma vivente in un’altra, un albero trasformato in un cristallo di ghiaccio, cerca simmetria e l’equilibrio.


Giacomo Guerrini è un musicista, diplomato in pianoforte, interessato alla sperimentazione musicale e alle sue diramazioni nel visivo. Snowflake è una composizione musicale scritta a partire da una fotografia di un cristallo di ghiaccio, delle tante scattate da Wilson Alwyn Bentley.



La musica attraverso una serie di esperimenti di video sintesi, con tecniche di feedback, si fa forma visiva metamorfica. Il materiale per il video è ottenuto esclusivamente mediante l’ausilio di strumenti analogici, una telecamera, un apparecchio televisivo a tubo catodico, successivamente tagliato e sincronizzato. Ciò che sperimentiamo durante la visone del video è il disordine, il pericolo di una tormenta di neve, la poesia di un fiocco che da amabile forma cotonosa può trasformarsi in disastro. L’universo si è formato per via di un sussulto, un piccolo fremito. Mi piace pensare che in questo lavoro ci sia questo piccolo fremito.

Guerrini scrive: << Ho diviso in fasi la formazione del fiocco di neve scelto partendo da un ampio spazio definito dalla tormenta di neve fino al dettaglio, al vapore acqueo che congelandosi aumenta di dimensione diventando un cristallo. >> Del video propone anche una selezione di frame 16cmx20cm. L’effetto cangiante, dovuto alla ripresa sullo schermo televisivo restituiscono immagini imperfette, palpitanti, aperte al cambiamento. Il disegno preparatorio del cristallo di ghiaccio è esposto come documento laboratoriale assieme ad una copia del libro Snow Crystals (1931) di Bentley.

Guerrini espone straordinariamente anche una Noisebox, una scatola metallica amplificata che sollecitata nelle sue componenti è attivatrice di suoni. Con questo elemento sottolinea la dimensione autenticamente musicale del progetto ed esemplifica chiaramente il suo interesse sulla partecipazione attiva del pubblico, in linea con l’insegnamento Fluxus: attivare la consapevolezza delle azioni quotidiane come potenziali performance.


Silvia Serenari è un’artista visiva che al contrario ha fatto del digitale la sua cifra. La fotografia, le possibili alterazioni sono un viatico per tematiche spirituali e alchemiche, riflessione sulle infinite connessioni tra materiale e intangibile. La musica, nel suo caso, è succedanea e ancillare all’immagine, seppure presente costantemente nei video.

 
Pur facendo uso di programmi per l’alterazione dell’immagine, Serenari si identifica con una mente arcaica, a contatto ravvicinato con elementi naturali riconosciuti come sacro. Transmutatio è un lavoro sulla trasmutazione di un elemento naturale in un altro che ne condivide le caratteristiche sul piano trascendentale, non su quello fisico. A partire dall’alterazione sequenziale dell’immagine di un albero, immortalato nell’habitat invernale, rami fragili e tortuosi, ottiene l’immagine di un cristallo di ghiaccio.

La metamorfosi avviene per passaggi, tutti dal significato simbolico preciso: l’albero inscritto in un otto, o infinito, e via a seguire fino alla rotazione completa del cristallo, come una ruota luciferina. Come è evidente più che all’aspetto fisico-scientifico – l’albero ed il cristallo sono elementi naturali diversi - si interessa all’aspetto simbolico di questa trasmutazione ovvero al fatto che nella loro dimensione spirituale entrambi sono dei “mediatori” tra l’elemento terrestre e quello celeste. Le metamorfosi sono un espediente narrativo della conoscenza del mondo fisico e spirituale, sono anche metafora del transeunte, di ciò che non è stabile, catalogabile in un una forma definita.

Scrive: << L’ albero per le sue radici che affondano nel suolo e i rami che s’innalzano al cielo è ritenuto universalmente un simbolo dei rapporti tra la Terra ed il Cielo. Il cristallo di ghiaccio invece è mediatore tra il Cielo e la Terra. >>.

Al video si accompagnano estratti della sequenza: una serie di stampe fotografiche in formato 20cmx20cm, nelle quali la centralità della rotazione è esaltata dal quadrato. Anche Silvia espone oggetti laboratoriali, spunto per la nascita del progetto, come alcune pietre trouvé. Una, nella quale Serenari individua la runa Algiz - tensione verso l’assoluto, invocazione alle forze dello spirito per riceverne forza e sostegno -, l’altra una “pietra di Odino” a forma di otto o Lemniscata o infinito. L’infinito è anche la forma che l’albero assume nella prima tappa del suo viaggio trasformativo. Questa immagine, stampata su velina, campeggia al di sopra di tutto.

Concludendo si può affermare che se Guerrini cerca partecipazione attiva, forme aperte e asimmetria, Serenari aspira a centralità e equilibrio dinamico, in tensione verso una ricerca di sacro.